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Walkman

Posted by Lorenzo Corazza on 9 Ottobre 2020
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Nel 1963, la società olandese Philips, brevetta la musicassetta, che seppur con una qualità sonora inferiore rispetto al vinile, presenta degli indubbi vantaggi di minor ingombro e portabilità ed è perfetta per essere riprodotta nell’ impianto stereo della macchina.

Successivamente, nei primi anni 70, vennero creati alcuni modelli di mangianastri portatili dall’azienda giapponese Sony, erano notevolmente pesanti ed inadatti ad essere trasportai, avevano però la funzione di registrazione, che li rendeva ideali per un uso businnes/giornalistico, per chi ad esempio aveva l’esigenza di registrare delle interviste.

Il primo luglio del 1979 viene messo in commercio per la prima volta il Walkman, uno strumento che ha rivoluzionato il modo in cui si ascolta la musica

Il  TPS-L2, questo era il nome,  un oggetto compatto dal peso di circa 400 grammi alimentato da due pile stilo, viene chiamato Walkman, tradotto camminare e uomo, un nome che fa immediatamente capire al consumatore finale lo scopo di questo “oggetto”, muoversi liberamente ascoltando la propria musica preferita.

Il primo colore fu il blu, il colore del blu jeans, un capo di abbigliamento giovane e dinamico come il pubblico al quale era indirizzato il lettore portatile.

Grazie ad una campagna pubblicitaria molto aggressiva, ben presto il Walkman Sony, divenne talmente popolare, che nel 1983, per la prima volta, la domanda di musicassette superò quella dei vinili.

Da allora sino al 23 ottobre 2010, data in cui viene terminata la produzione, sono stati rilasciati oltre 100 modelli, ad energia solare, resistenti all’acqua, con telecomandi o a doppia cuffia.

Sono passati più di 40 anni dalla nascita di questa vera e propria icona pop, un cimelio che alcuni custodiscono ancora gelosamente, mandato inevitabilmente in pensione con l’avvento del mp3 e la musica in streaming.

 

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